lunedì 18 agosto 2014

Amore o seduzione? Quando l’amore non è solo conquista.



"Iniziano le danze e che la nostra gioia non abbia fine 
che ci sia o meno una qualsiasi danza da danzare o
 una qualsiasi gioia da sprigionare"


È opinione diffusa che la conquista dell’amore avvenga solo alla fine di un tormentato percorso e che solo i caparbi ci riescano. Siamo abituati a pensare che questa sia la normalità ossia che amare equivalga a soffrire.
Bisognerebbe invece soffermarsi a riflettere sulla differenza tra le normali difficoltà presenti in tutti i rapporti di coppia e quelle che rappresentano la “conditio sine qua non” che dà il via alle relazioni problematiche.
A molti sarà capitato di vivere relazioni caratterizzate da passioni travolgenti, da rotture improvvise e riavvicinamenti; se potessimo raffigurarle mediante una “scultura dinamica”, essa rappresenterebbe la seduzione (dal latino “portare a se”) tra due persone che si rincorrono, si cercano, per poi sfuggirsi nuovamente. Un gioco di seduzione in un tempo sospeso, dove tutto ruota intorno alla conquista dell’altro; un puzzle di momenti intensi e rubati, ma anche di momenti di solitudine, di disperazione e amarezza. Il desiderio del partner diventa una dolorosa ossessione, alimenta la dipendenza e la rinuncia del proprio spazio personale e sociale. Eppure, gli sporadici momenti di felicità conquistati con tutte le proprie forze sembra appagare, almeno per un po’ la “fame d’amore”! Intanto però il tempo scorre inesorabilmente e si sprecano energie, si perdono “pezzi di sé”.
Queste relazioni sembrano una danza in cui si conoscono i passi e i tempi, durante la quale riecheggiano sentimenti atavici e familiari. Spesso si tratta di una “danza con uno sconosciuto” perché nonostante il partner ci stia accanto e lo si guardi, paradossalmente non lo si vede per quello che è realmente (o almeno non sempre). Lo guardiamo pensando che lo vorremmo diverso ma lo scegliamo perché con lui replichiamo alcuni vissuti infantili. Ecco perché proviamo un misterioso senso di appartenenza e pertanto, ci ostiniamo a far funzionare ad ogni costo la relazione. “Ad ogni costo” come canta Vasco, implica un amore insano, in cui ci si annulla e si è disposti ad accettare qualsiasi cosa senza riflettere sui propri bisogni, senza guardarsi dentro.
Sono relazioni instabili fatti di equilibri precari, nelle quali ci si illude di poter controllare le situazioni, gli altri, noi stessi, i nostri sentimenti, e in cui si alimenta l’illusione di potersi fermare in tempo prima di disintegrarsi. 

La relazione sana, autentica, invece è quella che, superata la passione travolgente e le farfalle nello stomaco, si estrinseca nell'area sociale e affettiva. È quella caratterizzata da un equilibrio tra il dare e il ricevere e che consente di pensare “Insieme a te sto meglio che da solo”. Amare in modo sano significa imparare a costruire un rapporto gratificante e sereno con una persona "giusta" per noi.
Ovviamente nessuno dei due partner può conoscere l’evoluzione di una relazione poiché tutto prende forma in un uno scambio relazionale in cui ognuno porta qualcosa di sé arricchendo l’altro, sé stesso e la coppia. 
Iniziare un cammino insieme con impegno non garantisce di poter giungere alla meta prefissata ma consente di poter guardare fuori dal finestrino con serenità e godere delle innumerevoli gioie che una relazione può dare. 

3 commenti:

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  2. Sono anche io convito che una relazione sia duratura e sana quando c'è un costante dare e ricevere, anche per stimolare interessi e conoscenze che sono fuori dalla nostra personale quotidianità... Gran bell'articolo.

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    1. Ben detto!Questo è un punto fondamentale: essere diversi per arricchirsi!

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